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venerdì 10 giugno 2011

Parliamo di Aids

Piece teatrale semiseria tratta da una libera conversazione di un meriggio di primavera in quel di Valproto. di Rayan Abu Monassar e di Ricky Carlassare TITOLO: A due mani sottotitolo: generazioni a confronto, forse non tanto diverse: Scena: esterno tipica pompeiana tipica villetta a schiera del (ex) grasso Nord-Est. Tardo meriggio di mezza estate. È sabato, di solito si lava la macchina. Noi conversiamo: cominceranno a guardarci male i vicini? Ricky : I negri sono troppi. È inutile che ci giriamo troppo intorno. E non servono a niente, se non a creare problemi per i bianchi quando vogliono lasciare le loro riserve naturali. Rayan: vuoi provocarmi, lo so, ma capisco cosa vuoi dire, ormai ti conosco. Ti devo dire che su un blog su internet ho trovato qualcosa di molto particolare; secondo la ricerca di un tipo dal nome impronunciabile, Sars e Aids sarebbero entrambi armi biologiche, inventate dagli Stati Uniti, che ne avrebbero commissionato la creazione ad una equipe di scienziati di cui avrebbe fatto parte anche Robert Gallo. L’Aids per impossessarsi subdolamente del continente africano, ricco di materie prime… Ricky: e non solo, anche per alleggerire la pressione dei nuovi migranti, un problema che comincia a essere esplosivo per la vecchia Europa. Rayan: Mahh…io ti sto dicendo che l’ho letto, non che condivido. Mi sembra comunque più plausibile la questione della Sars. Ricky: cosa intendi, che comunque non escludi in via di principio che una simile aberrazione sia possibile, e che quindi viviamo in un mondo dove può avvenire una simile follia omicida? Benedetti 18 anni….io alla tua età non avrei potuto accettare per verosimile una teoria simile Rayan: boh, tipo, io mi sto perendo, mi fai quasi paura… Ricky: ok, fermati allora, non è di me che devi avere paura, ma di loro. Intanto, dimmi allora perché la teoria sulla Sars sarebbe più credibile? Rayan: perché la Sars mirava alla Cina, come…target. Voleva distruggerla finanziariamente, bloccarne lo sviluppo economico, riportare l’America al ruolo di leader economica che sembrava stare perdendo o che effettivamente aveva perso.. Ricky: e togliersi dai piedi allo stesso tempo il più grande creditore, lo sai che il debito pubblico americano è tutto in mano ai cinesi. No, non ha senso, anzi. È troppo folle, e comunque non ha funzionato, la Sars si è sgonfiata. Non mi convince. Rayan: forse hai ragione. Effettivamente in genere gli americani quando si mettono si mettono, chirurgicamente… Ricky. E con l’Ebola, come la mettiamo? Mi ricordo che se ne parlò molto, proprio come una possibile arma biologica. Rayan: eh, tipo, non ero ancora nato Ricky: e la Suina? Rayan: Aran! Ricky: ehhhh? Rayan: Aran, peccato, sono musulmano, non ricordi? Ricky: Aha aha, sei tu che te lo ricordi solo quando vuoi, ma cavolo, non ci avevo pensato, mi hai dato una grande idea: ecco qua un bel punto di vista nuovo, la Suina si che può essere un’icona di un’arma batteriologica mirata. Strano che gli Yankees non abbiano incolpato i paesi arabi. Non mangiando loro maiali, poteva essere un gioco da ragazzi dare la colpa ad Al Quaeda, e poter così lanciare un po’ di bombe, chirurgiche logicamente, e portare a casa ancora un po’ di petrolio così caro a Mr. Cespuglio. La Suina, la Sars, l’Aviaria….sono così tutte chiaramente bufale che, anche se non vogliamo approfondire teorie complottistiche, hanno comunque raggiunto il loro scopo. Che è sempre il solito: ingrassare le case farmaceutiche. Rayan: sta di fatto che tutto parte dagli scienziati. Sono loro i veri responsabili. Ricky: O strumenti, semplici strumenti più o meno inconsapevoli Rayan: E’ un circolo vizioso Ricky: Cosa ne pensi dei vaccini? Rayan: Non so, penso che, si, siano utili. Se sono veri. È il discorso di un momento fa sugli scienziati.. se sono veri sono utili. Ma spesso sono solo strumenti per arricchirsi. Scienziati e case farmaceutiche, se vuoi, sullo stesso piano, ricercatori fasulli. Ossessione del profitto ad ogni costo. Ricky: Ma dimmi una cosa, m’interessa molto, nel quadro generale di questa conversazione: cosa pensi dell’Aids come “Punizione Divina”? Rayan: Perché no? Può essere pensata come una punizione divina, colpisce i tossicodipendenti che vanno contro la legge, gli omosessuali che vanno contro i dogmi della chiesa. E i neri. Siamo tutt’ora intrisi di razzismo. Mancano gli Ebrei. Ricky: Ma sei folle? Da che parte stai? Intendi dire che condividi la teoria? Non ho capito, non pensi che sia una follia delle peggiori, validare un simile pensiero? Coem se Dio non avesse altro a cui pensare…. Rayan: Non hai capito, non ho detto che lo penso, ho solo ripetuto le motivazioni che dal loro punto di vista sostengono questa teoria. Se ci pensi sembra soddisfare pienamente i requisiti del bigotto-pensiero, tutto qua. Ricky: Pensi che sia comunque un caso che abbia colpito la comunità omosessuale più di altre, o qualcuno ne è stato il regista? Rayan: Non lo posso sapere. È difficile sapere la verità. Non ne abbiamo i mezzi. Ricky: Hai ragione Rayan, hai detto bene, è proprio questo ciò che più mi spaventa. E se è vero che la verità ci renderà liberi, non siamo messi bene. Il tramonto oramai si stava trasformando in crepuscolo, il tipico cielo grigio del Veneto aveva un sussulto di improbabile colore rosso vivo, incendiato dal sole morente. Delle simpatiche striscie di gas disegnavano improbabili ghirigori in un cielo senza aerei. Rayan e Ricky stettero entrambi in silenzio a riflettere. Rayan cercava di ricordarsi chi aveva detto quella frase sulla libertà. Era uno famoso, ma non si ricordava chi.

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