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domenica 4 settembre 2011

Parliamo di Aids

Sempre dal sito "ilvirusinventato.it" L’AIDS e la legge. La corte di Dortmund, il 15 Gennaio 2001, ha emesso una sentenza di condanna ad 8 mesi, con sospensione della pena, in un procedimento per Genocidio (Legge § 220a StGB) contro le Autorità Sanitarie Federali Tedesche e contro il Parlamento della Repubblica Federale Tedesca. Le autorità sanitarie erano accusate di aver diffuso informazioni e foto false relative all’isolamento del virus HIV; il Parlamento Tedesco era accusato di aver assecondato tali menzogne nonostante fosse a conoscenza dal 1994 del fatto che il virus HIV non è mai stato isolato, e che conseguentemente nessun test poteva essere approvato ed utilizzato per definire infette persone che, sane prima del test, sono poi morte dopo un trattamento con farmaci antiretrovirali. La tesi dell’accusa, e cioè che ne Montagnier (1983) ne Gallo (1984) avevano isolato alcun virus in connessione con l’AIDS e che il Bundestag era dal 1994 a conoscenza di tale fatto, è stata provata sulla base di un documento registrato negli archivi del German Bundestag stesso col numero DS 12/8591.Dopo la sentenza i ricorrenti hanno indirizzato una lettera nella quale descrivono le motivazioni e le conclusioni del procedimento legale a: • ONU, Office of the High Commissioner for Human Rights, Mary Robinson • Tutti i capi di Stato e tutti i capi di Governo • Tutte le Organizzazioni Governative Sudafrica. L’attuale Presidente Sudafricano Thabo Mbeki, subentrato a Nelson Mandela il 16 Giugno 1999, sta combattendo da ormai due anni una battaglia, contro il potere politico/economico dell’ortodossia sanitaria occidentale, sul tema dell’AIDS: ha voluto una commissione presidenziale mista ortodossi e dissidenti appositamente istituita col compito di affrontare gli aspetti più controversi dell’AIDS, come la non specificità del test o la tossicità dei farmaci antiretrovirali. Il 3 Aprile 2000 il Presidente Mbeki ha indirizzato una lettera a tutti i Leaders del Mondo per spiegare la posizione del Governo Sudafricano sull’epidemia sub-sahariana di AIDS. In sostanza ha ringraziato per la disponibilità del mondo occidentale, ha sottolineato come l’AIDS in Africa sia un fenomeno specifico e profondamente diverso da quello occidentale, ha affermato che sarebbe assurdo e illogico imporre l’esperienza occidentale alla realtà africana, e che quindi il problema deve essere affrontato e risolto dall’Africa in modo autonomo. Nel frattempo i farmaci antiretrovirali non sono compresi nelle terapie per l’AIDS utilizzate dal sistema sanitario sudafricano, ne da quelli di diversi altri paesi a sud del Sahara che appoggiano l’iniziativa del Presidente Mbeki, nonostante la recente e reclamizzata vittoria giudiziaria contro Big Pharma. Questa scelta ha scatenato una campagnia diffamatoria internazionale contro il Presidente Mbeki, veicolata ai massimi livelli in Gran Bretagna con accuse infamanti tramite: • The Observer: "Mbeki lascia morire nel dolore i bambini malati di AIDS" • The Times: "Mbeki soffre di un complesso di persecuzione" • The Telegraph: "L’Africa dovrebbe essere ricolonizzata" • The Sunday Times: "Mbeki nemico della gente" • International Herald Tribune: " Il Sudafrica rifiuta un prestito di un miliardo di US$ per comprare farmaci antiretrovirali" La GlaxoSmithKline (già Barrough Wellcome e poi Glaxo Wellcome), produttrice dell’AZT, il più tristemente famoso dei farmaci antiretrovirali, e di tanti altri farmaci dello stesso tipo, leader mondiale nel commercio di farmaci HIV/AIDS è una multinazionale inglese. In questo scenario, che fa del Presidente Mbeki il leader di un nuovo tentativo di indipendenza e rinascita dell’Africa, l’ex Presidente Nelson Mandela si è apertamente schierato con le tesi dei poteri forti occidentali, sostenendo la teoria virale dell’AIDS e la necessità di utilizzare i farmaci antiretrovirali.

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